“L’ambiente e I costi dei ritardi”, Ferruccio de Bortoli sul Corsera, scrive di rinnovabili e definisce chi non vuole pannelli e pale affetti dalla “sindrome sarda”
De Bortoli è uno dei giornalisti italiani che maggiormente apprezzo. Scrive bene, è colto ed è dotato di una rara competenza in materia di economia. Per questo mi sono sentito, da sardo, indignato per alcune sue affermazioni e ho deciso di scrivergli quanto segue.
I sardi soffrono di tante malattie, anche perché ha una sanità che non li cura, ma tra le varie patologie note non risulta alcuna “sindrome sarda”, definizione debortoliniana, seguita da una precisazione per chi non avesse compreso bene il senso delle sue parole: un popolo che “non vuole né pannelli né pale”. Caro Dott. de Bortoli, la Regione Sardegna, “a guida del centrosinistra”, vuole eccome accogliere le energie rinnovabili ma con scienza e coscienza. Cosa che il Governo ha trascurato fino ad oggi, pensando di poter decidere senza suscitare una forte reazione contraria dei cittadini e della Regione, l’installazione nell’isola di una quantità di impianti eolici, off shore e solari talmente grande da deturpare irrimediabilmente il volto della sua terra.
Lei è ovviamente libero di pensarla come crede ma non dovrebbe tentare di far passare il suo pensiero in materia di transizione energetica arrivando a offendere chi non è disposto a prendere il pacco del Governo senza voler guardare cosa contiene e valutarne costi e benefici. Per questo i sardi (e non solo, per la verità), secondo lei, soffrirebbero di quella “schizofrenia che accompagna i cittadini del benessere”? Sarebbero in sostanza “paladini dell’ambiente a patto che ciò non metta in discussione i propri interessi e le proprie abitudini”?
Da umile giornalista di provincia le consiglio una rilettura della storia dell’industrializzazione della Sardegna affidata dalla Regione negli anni ’60 a Sir, Saras ed Eni che dopo dieci anni di attività e aver inquinato l’isola hanno chiuso gli impianti (tranne la Saras) e sono andati via lasciando migliaia di disoccupati molti dei quali finiranno nel registro dei morti per tumore. In quell’occasione la Regione, dottor de Bortoli, ha fatto gli interessi dei sardi o quelli dei petrolieri?
In sintesi, noi non vorremmo pagare ancora una volta per ingrassare i prenditori che hanno fiutato l’affare delle energie rinnovabili rinunciando a difendere i nostri interessi e le nostre ricchezze ambientali. Questo, e ci auguriamo se ne convinca anche lei, è un nostro diritto irrinunciabile.