Giovanna Dongu: “Un’opera lirica per ricordare il dramma del bimbo siriano Alan Kurdi morto nelle acque della Turchia a tre anni”

Giovanna Dongu: “Un’opera lirica per ricordare il dramma del bimbo siriano Alan Kurdi morto nelle acque della Turchia a tre anni”

Giovanna Dongu

“Se il mare sapesse” è un’opera lirica che la compositrice e pianista sassarese, Giovanna Dongu, sta per completare. E’ ispirata alla vicenda del piccolo Alan Kurdi, siriano, morto nel naufragio dell’imbarcazione su cui, con i genitori e il fratello, partiti dalla Turchia, cercavano di raggiungere una vicina isola greca. Ma i salvagente non erano sufficienti e quando l’imbarcazione affondò portò in fondo al mare la madre di Alan e suo figlio Galib.

Si salvò solo il capofamiglia Abdullar Kurdi. L’altro figlioletto, Alan, venne trovato morto su una spiaggia, con il volto schiacciato nella sabbia. Fu la t-shirt rossa che indossava su un paio di calzoncini blu a consentire ai soccorritori di individuare e recuperare il suo corpicino. Fra di loro, la giornalista Nilufer Demir che scattò la foto di Alan. In breve fece il giro del mondo suscitando grande commozione e orrore. Era il 2 settembre del 2015. Alan aveva appena tre anni.

“Ho pianto lavorando sulla storia di Alan Kurdi e pensando al dramma di migliaia di migranti che cercano una vita migliore ma troppo spesso trovano la morte” racconta Giovanna Dongu.

E’ vero che la sua ispirazione è frutto anche della lettura di “Preghiera del mare”, storia che su questa tragedia ha scritto Khaled Hosseini, scrittore afghano, autore anche del “Cacciatore di aquiloni” e di altre opere che denunciano il massacro dei migranti nell’indifferenza del mondo”?
E’ così. C’è stata una mia riflessione profonda su questo fenomeno che sommata alla vicenda del piccolo Alan mi ha spinto a dedicargli un’opera alla memoria. Spero di poterla pubblicare presto e di diffonderla anche al di fuori dell’Italia”.

In questa missione l’aiuterà la recente iscrizione alla UE, una casa editrice di musica classica fondata nel 1901 a Vienna per fornire opere classiche e opere educative per il mercato austriaco. Da poco la musicista ha ottenuto la pubblicazione del suo primo lavoro, “Studio per Tom-Tom”
E’ un traguardo per me perché la UE garantisce i lavori che le vengono affidati da musicisti e compositori, ne tutela l’importanza e il valore. Cosa che da sola non potrei fare. Giovanna Dongu è una donna attivissima che svolge il suo lavoro di docente con grande passione presso il Liceo Musicale dell’Azuni di Sassari. Tanti giovani sono cresciuti grazie al suo insegnamento e hanno potuto poi iscriversi al Conservatorio per proseguire gli studi. Ma i suoi lavori sono rivolti anche ai più piccoli. Come la favola musicale “Microcosmo sonoro”, pubblicata e incisa da Ars publica, e il libro “Sulle tracce dei suoni…prime esperienze sonore”, “un metodo per stimolare nei bambini e ragazzi – spiega Giovanna Dongu – l’attenzione ad ascoltare la realtà sonora in cui vivono e di cui fanno parte e far acquisire i parametri musicali in modo semplice, graduale e sotto forma di gioco”.

Proviamo a definire il suo pensiero musicale?
Il legame con la mia “parte infantile” è  molto importante. Sento il bisogno di difendere e valorizzare la curiosità, la gioia del lasciarsi stupire dalla “scoperta”, dal “nuovo”. Questa è per me una vera necessità, uno stato che mi permette di esprimere la mia creatività e di accogliere e comprendere il meraviglioso mondo che ci circonda.

Il Maestro Riccardo Vaglini ha scritto di lei che la “sua opera si caratterizza per la sintesi tra i linguaggi avanzati della contemporaneità e la ricchezza delle tradizioni musicali della Sardegna”. Si riconosce in questo giudizio?
Totalmente. Nelle mie composizioni c’è molta semplicità, amo lavorare con pochi elementi, ne seguo incuriosita il loro percorso, a volte prevale l’uno, a volte l’altro, oppure l’uno si trasforma nell’altro per terminare agli antipodi o ritornare al punto di partenza. Sono creature vive. Penso che questa semplicità abbia le sue origini nella musica popolare della Sardegna che amo profondamente e che ruota attorno a semplici figure e piccoli elementi.

Le donne e la musica. Rapporto semplice o complesso?
La storia è ricca di figure femminili di grande talento che purtroppo hanno dovuto sacrificare la loro arte e il loro pensiero o nascondersi dietro nomi maschili per far vivere le loro opere. Spesso ostacolate, messe in un angolo, disprezzate, considerate “inferiori” e non all’altezza di “comporre” come l’uomo. Oggi siamo di fronte a uno scenario diverso e articolato. Le donne possono studiare musica e dedicarsi anche alla composizione musicale. Non nascondo di aver incontrato difficoltà e tuttora devo lottare contro alcuni pregiudizi e dubbi. Insomma, dobbiamo fare ancora tanta strada per arrivare alle pari opportunità tra uomini e donne.

Andiamo al 2016 quando lei ha ricevuto la proposta di scrivere una composizione sul Cantico delle creature di San Francesco. Cosa ha provato?
Una gioia enorme e ancora oggi sono grata al caro Padre Giuseppe Magrini, Direttore della Cappella Papale di Assisi, che mi ha affidato l’incarico. Pensare in suoni le “Creature” presentate da San Francesco nel suo testo di infinita bellezza è stata un’emozione unica. Ho voluto presentare le Sue parole su un piano di suoni leggeri, delicatissimi, d’ispirazione popolare sarda. La nostra isola è una terra che offre un panorama musicale molto ricco, senza dubbio uno dei più interessanti di tutto il bacino del Mediterraneo. Un vero e proprio mondo in cui canti, balli e poesie, nelle loro molteplici forme, diventano elementi costitutivi della realtà e segnano costantemente i processi ritmici della vita.

Quando ha presentato l’opera?
Alla Rassegna “Pax Mundi” di Assisi nell’ottobre del 2016 con l’Ensemble corale e strumentale Azuni e il coro “Laudate e Benedicite” di Sassari e, successivamente nel marzo 2017 a Parigi.

Il 20 gennaio 2016 il Presidente della Repubblica Mattarella ha consegnato a Giovanna Dongu il Premio Abbado per il “Fumetto corale” scritto e realizzato con i suoi allievi dell’ensemble vocale e strumentale del Liceo Classico Musicale e coreutico “D. A. Azuni” di Sassari.

Due note biografiche per concludere. Giovanna Dongu si è diplomata nello studio del pianoforte con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Sassari per poi perfezionarsi all’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi. Nel 1999 ha conseguito il diploma in Musica corale e direzione di coro e nel 2001, con il maestro Riccardo Dapelo, il Diploma in Composizione con il massimo dei voti. Nell’agosto 2010 ha vinto il Primo Premio assoluto al Concorso F. Liszt di Bellagio per pianisti compositori. Nell’ottobre 2011 è stata invitata all’Università di Oldenburg per tenere il Komponisten Colloquium sulle sue composizioni

Gibi Puggioni

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