La nuova Nuova Sardegna, tre sardi nel Cda del presidente Alberto Leonardis
Dal 1° febbraio 2022 La Nuova Sardegna ha un nuovo editore, la SAE spa, nata nel 2020, di cui è presidente e amministratore delegato Alberto Leonardis, imprenditore abruzzese che si è affacciato al mondo dell’editoria nel 2016 acquistando dalla GEDI-ex Espresso il quotidiano Il Centro di Pescara, rivenduto nel 2019.
LA NUOVA SARDEGNA DI LEONARDIS
E’ il sesto quotidiano acquistato dalla SAE Spa che sembra avere un rapporto privilegiato con la Gedi. Da questa società, già di proprietà di De Benedetti e oggi controllata dalla famiglia Agnelli (John Elkann), ha acquistato Il Tirreno in Toscana, le Gazzette di Modena e Reggio, la Nuova Ferrara in Emilia Romagna. Più di recente ha acquisito la Gazzetta di Carpi e ora La Nuova Sardegna.
Il fatturato globale della SAE è di 50 milioni di euro. “L’obiettivo – ha dichiarato Leonardis a primaonline.it – è di arrivare a 100 milioni entro il 2024 acquistando altre testate locali e potenziando le sei già in casa”.
Nel recente passato del presidente della SAE Spa e della SAE Sardegna srl, costituita per l’operazione di acquisto della Nuova, c’è una importante parentesi lavorativa come consulente di Microsoft, Siemens, Ernst & Young.
SOCIETA’ EDITRICE SAE SARDEGNA
La compagine sociale della società editrice della Nuova Sardegna è detenuta per il 51 % dal Gruppo Sae presieduto da Alberto Leonardis; per il 21% dall’ing. Maurizio De Pascale, titolare della società Depafin di Cagliari e presidente di Confindustria Sardegna e Camera di Commercio di Cagliari e Oristano; per il 22% dalla Fondazione Sardegna (secondo socio di Bper, che controlla anche il Banco di Sardegna ed ha azioni in Cassa Depositi e Prestiti) e per il 6% da Abinsula, società informatica sassarese rappresentata nel Cda dall’ingegnere elettronico Pierluigi Pinna.
DIREZIONE E REDAZIONE DELLA NUOVA SARDEGNA
La nuova proprietà ha annunciato, già prima della definizione del contratto d’acquisto del giornale sassarese, la conferma di ANTONIO DI ROSA a DIRETTORE del quotidiano, incarico che ricopre dal 1° gennaio del 2017.
Del desk fanno parte anche i tre redattori capo, LUCA ROICH, PIER LUIGI RUBATTU E DANIELA SCANO.
IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
Il presidente è ALBERTO LEONARDIS, che per la SAE detiene la maggioranza delle quote, il 51%.
Il Consiglio d’amministrazione è composto da PIERLUIGI PINNA, 47 anni, sassarese, ingegnere elettronico, direttore generale di Abinsula, società di informatica fondata nel 2012. Detiene il 6 % del quotidiano sassarese. Abinsula ha un fatturato che sfiora i 10 milioni di euro (il 60 per cento arriva dall’estero), circa 100 dipendenti e contratti in diverse parti del mondo.
PATRIZIA PASCHINO, avvocato, sassarese, Coordinatrice della Segreteria generale della Fondazione Sardegna che detiene il 22%.
MAURIZIO DE PASCALE, ingegnere, imprenditore cagliaritano, titolare della Depafin con cui detiene il 21%. De Pascale presiede anche la Confindustria del Sud Sardegna e la Camera di Commercio di Cagliari.
DAVIDE CILLI, 50 anni, faceva già parte della cordata che ha acquistato Il Tirreno di Livorno. Imprenditore, opera nel campo dell’impiantistica di reti di telecomunicazioni. Ha lanciato diverse startup nel settore delle Tlc, tra cui Econet. Dal 1981 si occupa dell’installazione di reti per la Open Fibre e la Tim. Nel suo portafogli altre quattro aziende. L’ultima entrata a far parte della sua holding è la Com.Tel di Milano. Il gruppo di Davide Cilli ha 700 dipendenti e un fatturato complessivo di 100 milioni.
MAURIZIO BERRIGHI, 51 anni, abruzzese, è con Cilli tra i fedelissimi del presidente Leonardis. Politicamente è vicino al Pd toscano. Titolare di una grossa società di costruzioni edili con sede a Livorno ha realizzato diverse opere pubbliche per vari Ministeri e gestisce numerosi importanti cantieri nell’edilizia turistica.
DIRETTORE GENERALE
GIULIO FASCETTI, scrittore, direttore editoriale di “Zona Franca Edizioni”. Tra le sue varie iniziative editoriali, il Catalogo dell’orologeria mondiale disponibile sul mercato italiano e gli Enigmi della Storia. Come Cilli e Berrighi fa parte anche della SAE Spa.
OBIETTIVI GRUPPO SAR SARDEGNA
Alberto Leonardis ha puntato gli obiettivi di crescita del gruppo SAE sull’acquisto di piccoli giornali del centro sud. Il prossimo, dopo La Nuova Sardegna, sarà – ha annunciato – un quotidiano del Centro Italia.
L’investimento sul quotidiano di Sassari non è un rischio. Il giornale viene da una positiva gestione quinquennale che la DIBI information ha ottenuto dalla GEDI. In quest’arco di tempo la redazione è stata ringiovanita, un processo che attraversano un po’ tutte le aziende editoriali perché riduce costi e debiti. Questo processo ha i pro e i contro. Tra i secondi c’è il taglio degli organici dei poligrafici e dei giornalisti. Il ricorso ai prepensionamenti ha portato l’ azienda editoriale (ma il problema riguarda tutto il mondo dell’editoria) a rinunciare a fior di professionisti con il rischio di impoverire la qualità del giornale.
Dal 2017 alla direzione della Nuova è saldamente in sella Antonio Di Rosa, 71 anni. La sua lunga carriera si è sviluppata attraverso molti giornali: il Giornale di Calabria, la Gazzetta del Popolo, La Gazzetta dello Sport, La Stampa e Il Corriere della Sera di cui è stato vice direttore.
Il Presidente della SAE, Leonardis, non ha avuto dubbi sulla sua prima scelta: “Di Rosa resta al suo posto perché è un ottimo direttore, ha lavorato molto con iniziative editoriali di successo avviate per favorire la lettura del giornale nelle scuole e con la pubblicazione di alcune collane di libri venduti con il giornale nelle edicole. Ho apprezzato molto anche il suo impegno per rivitalizzare il rapporto dei lettori con La Nuova Sardegna. Sono certo che farà ancora meglio”.
La Nuova, come tutti i quotidiani italiani, ha avuto negli anni un calo nelle vendite. Nel novembre del 2021, ultimi dati che ho ritrovato, vendeva 19.538 copie. La nuova proprietà intende far crescere non solo il cartaceo, ma l’web e il digitale che hanno un mercato ancora appetibile.
Quale sarà il futuro della Nuova? Attingo dal curatissimo blog di Carlo Figari, già vice direttore dell’Unione Sarda:
“I giornalisti attendono il piano editoriale per capire i programmi del nuovo editore e dei soci, nella convinzione di rafforzare e consolidare la presenza dello storico quotidiano sassarese nel territorio. Valuteremo positivamente linee di sviluppo in grado di garantire occupazione, libertà e qualità dell’informazione.
“La notizia della vendita era ampiamente nota, mentre hanno suscitato perplessità nella categoria i nomi dei soci tra i quali spicca un’istituzione regionale quale la Fondazione Sardegna, emanazione del Banco di Sardegna- BPER Banca, e la presenza dell’imprenditore cagliaritano ing. De Pascale che presiede la Camera di commercio di Cagliari e Oristano”.
A tutti i colleghi della Nuova un grande in bocca al lupo.